Finalmente dopo tanto tempo dalla presentazione delle interrogazioni
da parte di Diego Zardini ed altri deputati il Governo, tramite il
sottosegretario alla pubblica amministrazione Angelo Rughetti, risponde sulle
assunzioni dei disabili per le quote d’obbligo da parte delle pubbliche
amministrazioni.
Il sottosegretario nel rispondere alle interrogazioni ha affermato che
il Dipartimento della funzione pubblica ha già avviato la raccolta di dati
informativi per adempiere al monitoraggio previsto dal decreto legge 101/2003 e
per rendere effettivo l'obbligo, da parte delle PA, di assunzione dei
lavoratori disabili.
“Nel testo della legge n. 124 del 2015, prosegue Rughetti,
– una delega sulla riforma del pubblica amministrazione – sono state introdotte
disposizioni normative relative ai disabili che assolvono alle finalità
richiamate nelle interrogazioni. In particolare, l'articolo 17, comma 1,
dispone la previsione della nomina di una Consulta nazionale, composta da
rappresentanti delle amministrazioni pubbliche centrali e territoriali, dei
sindacati maggiormente rappresentativi e delle associazioni di categoria, con
una serie di compiti, tra cui quello di controllare l'adempimento dell'obbligo
della comunicazione relativa ai posti riservati ai lavoratori disabili non
coperti ed al programma sui tempi e sulle modalità di copertura della quota
della riserva prevista dalla normativa vigente, oltre a quello – molto
importante – di prevedere adeguate sanzioni per i mancati adempimenti”.
“Con i decreti legislativi di attuazione della legge n. 124/2015, afferma
Rughetti, si provvederà, quindi, a completare il quadro normativo per rendere
la pubblicazione delle quote d'obbligo a favore delle categorie protette uno
strumento ancora più efficace ed effettivo”.
Occorre considerare che nel D. Lgs. “Semplificazione in materia di lavoro e pari opportunità” è stato introdotto l’obbligo di istituire la figura del responsabile che si occupi di controllare l’applicazione delle disposizioni in materia di inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.
Il sottosegretario Angelo Rughetti non ha comunicato le informazioni del monitoraggio previsto dal decreto n. 101/2003 e sullo stato di assunzioni dei disabili da parte dell’Inps. Questo significa che il monitoraggio è fallito e che le PA non hanno riferito al dipartimento della funzione pubblica i dati e le informazioni previste dal decreto n. 101/2003. Sulla problematica delle assunzioni dei disabili le diverse PA non hanno fatto sistema ed hanno preferito l’opacità alla trasparenza.
Le misure adottate (responsabile del controllo delle assunzioni e consulta nazionale) sono insufficienti e dilazionate se non vengono accompagnate dalla trasparenza. Infatti, l’on.le Diego Zardini nei suoi diversi interventi ha chiesto la trasparenza del monitoraggio degli adempimenti relativi al processo di assunzione dei disabili nelle PA e la pubblicazione sul sito istituzionale di ogni PA delle quote d’obbligo scoperte a favore dei soggetti disabili.
Si è persa l’occasione di inserire nel D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 l’obbligo per il Dipartimento della Funzione Pubblica e per le PA di pubblicare nei propri siti istituzionali rispettivamente i risultati del monitoraggio sugli adempimenti previsti dal comma 6, articolo 7, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 e le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili. Tali obblighi sarebbero stati inseriti tra le materie soggette alla trasparenza e, quindi, all’applicazione di sanzioni per le PA inadempienti, previsti dal D. Lgs. n. 97/2016.
Si ritiene che la trasparenza della materia relativa ai posti vacanti a favore dei disabili pone:
- I cittadini nelle condizioni di conoscere lo stato di reclutamento delle categorie protette;
- Le PA inadempienti di accelerare il processo di assunzione dei disabili nel rispetto del decreto n. 101/2013;
- Gli organi preposti al controllo di intervenire al fine di applicare le sanzioni alle PA inadempienti e velocizzare gli adempimenti relativi al processo di reclutamento dei disabili nel rispetto delle disposizioni di legge.
Purtroppo si è scelta una strada diversa e lunga con la previsione in un apposito decreto legislativo dell’istituzione della Consulta Nazionale.
La lentezza della macchina pubblica ha prodotto dei danni nei confronti dei disabili e delle loro giuste aspettative. Adesso occorre rimediare e velocizzare il processo di reclutamento dei disabili, tutelati dalla legge 12 marzo 1999, n. 68.
Dichiara Diego Zardini che “l’organismo addetto al controllo delle assunzioni ad oggi, non ha dato alcun risultato: si chiede quindi al Governo di redigere un elenco delle pubbliche amministrazioni che hanno la possibilità di assumere personale disabile. È auspicabile che il buon esempio venga dato in primis dalle Istituzioni, a partire dagli enti locali fino alla Camera dei Deputati”.
Occorre considerare che nel D. Lgs. “Semplificazione in materia di lavoro e pari opportunità” è stato introdotto l’obbligo di istituire la figura del responsabile che si occupi di controllare l’applicazione delle disposizioni in materia di inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.
Il sottosegretario Angelo Rughetti non ha comunicato le informazioni del monitoraggio previsto dal decreto n. 101/2003 e sullo stato di assunzioni dei disabili da parte dell’Inps. Questo significa che il monitoraggio è fallito e che le PA non hanno riferito al dipartimento della funzione pubblica i dati e le informazioni previste dal decreto n. 101/2003. Sulla problematica delle assunzioni dei disabili le diverse PA non hanno fatto sistema ed hanno preferito l’opacità alla trasparenza.
Le misure adottate (responsabile del controllo delle assunzioni e consulta nazionale) sono insufficienti e dilazionate se non vengono accompagnate dalla trasparenza. Infatti, l’on.le Diego Zardini nei suoi diversi interventi ha chiesto la trasparenza del monitoraggio degli adempimenti relativi al processo di assunzione dei disabili nelle PA e la pubblicazione sul sito istituzionale di ogni PA delle quote d’obbligo scoperte a favore dei soggetti disabili.
Si è persa l’occasione di inserire nel D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 l’obbligo per il Dipartimento della Funzione Pubblica e per le PA di pubblicare nei propri siti istituzionali rispettivamente i risultati del monitoraggio sugli adempimenti previsti dal comma 6, articolo 7, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 e le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili. Tali obblighi sarebbero stati inseriti tra le materie soggette alla trasparenza e, quindi, all’applicazione di sanzioni per le PA inadempienti, previsti dal D. Lgs. n. 97/2016.
Si ritiene che la trasparenza della materia relativa ai posti vacanti a favore dei disabili pone:
- I cittadini nelle condizioni di conoscere lo stato di reclutamento delle categorie protette;
- Le PA inadempienti di accelerare il processo di assunzione dei disabili nel rispetto del decreto n. 101/2013;
- Gli organi preposti al controllo di intervenire al fine di applicare le sanzioni alle PA inadempienti e velocizzare gli adempimenti relativi al processo di reclutamento dei disabili nel rispetto delle disposizioni di legge.
Purtroppo si è scelta una strada diversa e lunga con la previsione in un apposito decreto legislativo dell’istituzione della Consulta Nazionale.
La lentezza della macchina pubblica ha prodotto dei danni nei confronti dei disabili e delle loro giuste aspettative. Adesso occorre rimediare e velocizzare il processo di reclutamento dei disabili, tutelati dalla legge 12 marzo 1999, n. 68.
Dichiara Diego Zardini che “l’organismo addetto al controllo delle assunzioni ad oggi, non ha dato alcun risultato: si chiede quindi al Governo di redigere un elenco delle pubbliche amministrazioni che hanno la possibilità di assumere personale disabile. È auspicabile che il buon esempio venga dato in primis dalle Istituzioni, a partire dagli enti locali fino alla Camera dei Deputati”.
1 commento:
Più che non essere esaustiva, la risposta è una autentica presa per i fondelli!
Su questo argomento vige, come sostengo da tempo, una vera e propria congiura del silenzio, alla faccia delle leggi approvate, presumo, solo per non incorrere nelle censure europee.
Vergogna, vergogna, vergogna!
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