Arrivano ottime notizie per gli
invalidi civili del territorio di competenza dell’USLL n. 22 di Bussolengo, la
quale dopo l’interrogazione del consigliere regionale Franco Bonfante si
adegua alle disposizioni organizzative
stabilite al fine di realizzare quelle forme di collaborazione ed integrazione
necessarie per abbassare i tempi di definizione delle prestazioni a favore di
tali categorie.
Si descrive l’iter degli interventi effetuati per affrontare i tempi alti del processo di definizione delle prestazioni a favore degli invalidi civili.
Nella interrogazione presentata
dal consigliere regionale Franco
Bonfante alla Giunta Regionale ed all’Assessore regionale
alla sanità sono stati esposti i problemi gestionali dell’Ulss 22 di Bussolengo,
causati dal mancato allineamento dell’ente sanitario al modello organizzativo
che prevede forme di collaborazione ed integrazione con l’Inps attraverso
l’utilizzo di specifiche procedure informatiche messe a disposizione dall’Istituto previdenziale.
L’interrogazione di Diego Zardini e Alessia Rotta,
deputati del Partito Democratico, presentata al Ministro per la pubblica
amministrazione e la Semplificazione ed al Ministro per gli affari regionali e
le autonomie chiedevano: - di rendere trasparenti tramite l'Inps gli indicatori
qualitativi (tempi di effettuazione delle visite sanitarie e di definizione
delle pratiche) e quantitativi (giacenze) delle prestazioni di invalidità
civile al fine di poter intervenire e migliorare la performance del prodotto su
tutto il territorio nazionale; - di conoscere gli importi degli interessi
corrisposti per il ritardato pagamento delle prestazioni; - di intervenire per il
tramite dell'ispettorato della funzione pubblica onde verificare se l'Asl n. 22
di Bussolengo (Verona) nella gestione delle pratiche di invalidità civile
rispetti i principi di efficienza e di efficacia nell'azione amministrativa.
Gli effetti del mancato
adeguamento dell’Ulss n. 22 di Bussolengo sono stati: - l’innalzamento dei tempi
per l’effettuazione delle visite sanitarie e, quindi, per la liquidazione delle
prestazioni di invalidità; - impossibilità per l’Inps ed i patronati di dare
informazioni attendibili in tempo reale agli utenti per il mancato aggiornamenti dei fascicoli elettronici; - aumento delle code degli utenti in attesa delle visite ed in cerca di informazioni; - produzione di una mole di documentazione prodotta in formato cartaceo; - l’aumento dei costi per interessi per le prestazioni poste in pagamento dopo 120 giorni dalla data di decorrenza della domanda.
Dopo la presentazione delle interrogazioni è intervenuto il Comitato Regionale dell’Inps, il quale ha inviato, dopo un’apposita riunione, una lettera al Presidente della Giunta, all’Assessore Regionale alla Sanità ed all’Assessore Regionale al Sociale per sollecitare la soluzione delle problematiche relative agli invalidi civili causati dalla cattiva gestione dell’Ulss n. 22 di Bussolengo.
La Giunta Regionale ha effettuato una ricognizione in tutte le Ulss al fine di verificare l’operatività della cooperazione applicativa con la procedura Inps dell’invalidità civile e ha preso atto che tutte le Ulss hanno implementano operativamente tale collegamento e che solo l’Ulss n. 22 di Bussolengo sta procedendo con l’attivazione della cooperazione applicativa con l’Inps di Verona.
Inoltre, si afferma nella risposta che il Direttore Generale dell’Ulss 22 di Bussolengo ha chiesto all’Inps la collaborazione necessaria per lo scambio dei dati telematici e l’integrazione del sistema informatico tra i due enti per la gestione del processo invalidità civile.
Si è appreso, inoltre, dal Direttore dell’Inps di Verona che l’Ulss 22 di Bussolengo utilizza a regime dal 19 settembre il modello organizzativo e la piattaforma informatica predisposta dall’Inps dopo un periodo formazione e di sperimentazione.
Adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento dell’Ulss 22 di Bussolengo e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi da risolvere.
Secondo Bonfante “adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi, tra i quali la effettuazione delle revisioni sanitarie che sono di competenza dell’Inps e vengono eseguite anche dall’Ulss,rischiando così di invitare due volte gli interessati a visita medica”. “Da questa vicenda comunque si deduce che è ancora difficoltoso realizzare rapporti di collaborazione tra enti diversi che gestiscono le diverse fasi di un unico servizio. Inoltre, conclude Bonafante, si dimostra come nell’attività politica occorra privilegiare la cultura dei problemi e non quella della propaganda”.
Diego Zardini e Alessia Rotta affermano che “l’intervento tramite le interrogazioni al Parlamento e alla Regione Veneto non ha lasciato alternative all’Ulss di Bussolengo se non quella di adeguarsi
al modello organizzativo di integrazione e collaborazione con l’Inps di Verona.
Per troppo tempo gli invalidi civili hanno dovuto sottostare alle inefficienze
burocratiche ed autoritarie della struttura sanitaria, la quale si è dimostrata
indifferente alle esigenze degli utenti. Il problema sembra essersi risolto ma occorre
vigilare. Adesso occorre che l’ente sanitario e l’Inps di Verona valutino
insieme il posizionamento organizzativo dell’integrazione e mettino in atto
ulteriori accordi per migliorare ulteriormente gli indicatori di qualità e
quantità delle prestazioni”.
Dopo la presentazione delle interrogazioni è intervenuto il Comitato Regionale dell’Inps, il quale ha inviato, dopo un’apposita riunione, una lettera al Presidente della Giunta, all’Assessore Regionale alla Sanità ed all’Assessore Regionale al Sociale per sollecitare la soluzione delle problematiche relative agli invalidi civili causati dalla cattiva gestione dell’Ulss n. 22 di Bussolengo.
La Giunta Regionale ha effettuato una ricognizione in tutte le Ulss al fine di verificare l’operatività della cooperazione applicativa con la procedura Inps dell’invalidità civile e ha preso atto che tutte le Ulss hanno implementano operativamente tale collegamento e che solo l’Ulss n. 22 di Bussolengo sta procedendo con l’attivazione della cooperazione applicativa con l’Inps di Verona.
Inoltre, si afferma nella risposta che il Direttore Generale dell’Ulss 22 di Bussolengo ha chiesto all’Inps la collaborazione necessaria per lo scambio dei dati telematici e l’integrazione del sistema informatico tra i due enti per la gestione del processo invalidità civile.
Si è appreso, inoltre, dal Direttore dell’Inps di Verona che l’Ulss 22 di Bussolengo utilizza a regime dal 19 settembre il modello organizzativo e la piattaforma informatica predisposta dall’Inps dopo un periodo formazione e di sperimentazione.
Adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento dell’Ulss 22 di Bussolengo e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi da risolvere.
Secondo Bonfante “adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi, tra i quali la effettuazione delle revisioni sanitarie che sono di competenza dell’Inps e vengono eseguite anche dall’Ulss,rischiando così di invitare due volte gli interessati a visita medica”. “Da questa vicenda comunque si deduce che è ancora difficoltoso realizzare rapporti di collaborazione tra enti diversi che gestiscono le diverse fasi di un unico servizio. Inoltre, conclude Bonafante, si dimostra come nell’attività politica occorra privilegiare la cultura dei problemi e non quella della propaganda”.
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