
A questo punto il giornalista Paolo Conti pone la seguente domanda:
“Ma allora, la polemica sui “fannulloni “ e gli scansafatiche?”
De Rita risponde “l’attributo di “fannulloni”, stando a Brunetta, evoca l’universo del pubblico impiego. E anche qui il problema non è dei dipendenti, spesso materialmente costretti a rimanere negli uffici senza far nulla proprio perché privi di mansioni. Il difetto è semmai di chi comanda e non sa coordinare i sottoposti”.
Le dichiarazioni di De Rita confermano quello che ho sempre sostenuto in diversi articoli e nel blog. Per aumentare la produttività nella Pubblica Amministrazione occorre un management pubblico che si assuma la piena responsabilità e sappia utilizzare le risorse messe a sua disposizione: organizzazione, nuove tecnologie, conoscenza e capitale umano. L’utilizzo efficace di tali risorse dipende dal management pubblico ed anche i casi di improduttività degli operatori.
Il cambiamento nelle Pubbliche Amministrazioni non opera per legge ma dipende dalle competenze e dalle capacità del management pubblico.
La prima condizione è quella di rompere il patto sommerso e tacito nel non rendere trasparenti i problemi. Questo rappresenta il primo passo per affrontarli e portarli a soluzione.
Articolo
2 commenti:
Perfettamente d'accordo con De Rita.
Aggiungerei tra le scarse qualità dei manager pubblici, l'assoluta o quasi mancanza di criticità nei confronti del potere politico.
Un esempio?
Nessuna voce si è ufficialmente levata negli Enti previdenziali per la "mattonata" subita con l'operazione SCIP2
http://robertocelani.blogspot.com/2009/03/la-banda-del-mattone.html
E di esempi se ne potrebbero far molti altri...
Cordialmente
Condivido il pensiero di De Rita e evidenzierei come la gestione delle risorse umane è molto carente. Dovremmo focalizzarci più sui risultati e sulle valutazioni e non sui tornelli e il numero di pratiche.
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