
Ci siamo chieste: ma dove sta l’ironia nell’utilizzare il corpo della donna per pubblicizzare un’iniziativa editoriale? Ormai le donne (più o meno svestite) sono sfruttate per vendere qualsiasi cosa, dallo yogurt alle tariffe telefoniche e, francamente, non ci troviamo proprio nulla di ironico. Sembra che senza un bel “lato B” o un bel “lato A” in Italia non si riesca a vendere quasi più nulla! Piuttosto, lo consideriamo deprimente e ancor più ci sorprende che un giornale come L’Arena per vendere copie in più, debba ricorrere a simboli e immagini tanto stereotipati, logori, noiosi e poco rispettosi della bellezza femminile. E’ proprio il caso di dire, come avete scritto, che il motto “donne e motori…” è vecchio, anzi “stracampio” come direbbero la popolare Olga e il suo Gino.
Per farvi perdonare, un consiglio; all’edizione del prossimo anno del Motor Bike Expo, perché non ingaggiare anche tre bei “moto boys”? Per il piacere delle motocicliste (che ormai sono tante) e delle lettrici del giornale, che finalmente potrebbero dire di leggere un quotidiano all’avanguardia nelle “pari opportunità” (come le intendete voi).
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