tag:blogger.com,1999:blog-7417648945861449866.post2475033703193483665..comments2023-09-21T14:56:11.426+02:00Comments on Cambiamento nelle organizzazioni: Riforma lavoro per i giovani e la produttivitàAntonino Leonehttp://www.blogger.com/profile/00370224333294598808noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-7417648945861449866.post-5519154813044064322012-04-17T14:05:53.276+02:002012-04-17T14:05:53.276+02:00l'articolo di Roger Abravanel pubblicato sul C...l'articolo di Roger Abravanel pubblicato sul Corriere della Sera l’11 aprile 2012 non è per nulla condivisibile. Esprimo i punti di dissenso<br />1. l'apartheid tra i lavoratori tutelati e quelli precari limita molto la produttività Innanzitutto incentivando le imprese a restare piccole. Non è vero: esistono ormai una mole di studi che dimostrano come l'art 18 sia ininfluente sulla crescita.<br />2. E così tutto l'aumento di occupazione degli ultimi anni è avvenuto nelle micro-piccole imprese: non è vero è cresciuto maggiomente nelle imprese dai 25 al 90 addetti.<br />3. la Germania ha un mercato del lavoro duale molto simile a quello italiano (anzi i lavoratori stabili sono poù protetti che in Italia secondo gli indicatori OCDE) e ha una produttività in crescita. La variazione della produttività è collegata non alle regole del lavoro ma alla domanda. Chiediamoci la differenza di produttività tra Fiat e VW: la prima lavora al 40% di capacità produttiva, la seconda ai massimi. Alcuni stabilimenti Fiat sono al 20%. Questo significa che per un lavoratore che produce ce ne sono almeno due pagati senza produrre. In queste condizioni, anche con un basso costo del lavoro, è chiaro che la produttività pro-capite non puo che essere bassa.<br />Tutte le altre considerazioni sui lavoratori fannulloni, su chi lavora male e non può essere licenziato sono sciocchezze.<br />Giuseppe TattaraGiuseppenoreply@blogger.com