E’ l’auspicio che ha scritto il caro amico Antonino mentre ci confrontavamo e riflettevamo su cosa di preciso abbiamo intenzione di fare e che obiettivi a livello locale, regionale e nazionale intendiamo porci.Da questa sua speranza sono nate le mie riflessioni. Riflessioni che vorrei condividere con tutti voi.I gruppi in Facebook che sono nati attorno al nome di Debora Serracchiani sono tanti, stanno aumentando il loro numero di iscritti; sono tante le riflessioni, i pensieri che i simpatizzanti di Debora lanciano come testimonianza di stima, di complimento, riconoscenza nei confronti di una donna che fino a pochi mesi fa era sconosciuta a tutti e che ora ha fatto riavvicinare tanti giovani e meno giovani alla politica, con passione, sollevando entusiasmo e ridando speranza ai tanti iscritti di quel partito dei “disillusi” che in Italia conta più tesserati di PD e PDL messi insieme....
Abbiamo imparato a conoscere Debora Serracchiani da quel discorso di Roma del 21 marzo, ne abbiamo apprezzato la sua semplicità, la sua chiarezza, le sua ferma e pacata decisione a puntare il dito contro la dirigenza di quel Partito Democratico che dovrebbe fare opposizione e dovrebbe esser la massima espressione del popolo italiano che sta a sinistra, che crede in una propria storia, che convintamente radica le sue idee e i suoi ideali in un passato trascorso a perseguire libertà, democrazia, bene comune, uguaglianza. Purtroppo, tutte belle parole proferite da chi, nella realtà politica che viviamo, adotta solamente nei propri discorsi, ma mai mette in pratica.Da quel 21 marzo Debora Serracchiani è diventata colei che sa esprimere lo scontento generale del popolo di sinistra, che con le sue parole sa esprimere tutto quello che tutti pensano. Abbiamo imparato a conoscerla in campagna elettorale per il parlamento europeo, abbiamo provato soddisfazione e contentezza quando ha ottenuto il grande successo di cui tutti siamo a conoscenza. Lo abbiamo fatto anche grazie a Facebook, ai gruppi, alle foto pubblicate, al sito di Primavera Democratica. Anche da lontano. Tutti quelli che la conoscevano vi si iscrivevano, riconoscendole il pregio di esser una persona capace, in gamba, una che meritava fiducia e sostegno.Debora è stata eletta, è un’europarlamentare, con modestia ha manifestato la sua intenzione di non candidarsi a segretario del PD e di appoggiare Dario Franceschini; ha saputo ricevere critiche in merito alle sue dichiarazioni e ha saputo reagire.Ha detto che non abbiamo bisogno di un messia ma dobbiamo sentire il bisogno di essere una squadra. Per esserlo dobbiamo conoscerci, cercare il confronto, dobbiamo avere la consapevolezza delle nostre potenzialità, delle nostre capacità da mettere al servizio della squadra e della società. Non dobbiamo limitarci a lamentarci se il governo fa i suoi sporchi giochi o se gli errori vengono sempre assecondati per “fraintendimenti”; prendiamo coscienza che la praticità dei fatti e delle proposte sono meglio di tanti attacchi e polemiche; dimostriamo a coloro che non hanno mai avuto o non hanno più fiducia nella sinistra di essere presenti, di esser consapevolmente membri di una squadra desiderosa di partecipare, di vivere la politica e di “usarla” in maniera diversa da coloro che ora sono al governo, non solo centrale, ma anche regionale e locale. Facciamo capire che siamo noi i primi critici di coloro che, seppure del nostro stesso partito, con arroganza e incompetenza, hanno rovinato la Campania e tutte le altre realtà istituzionali che governano. Facciamo capire a tutti che non vogliamo la politica fatta di “clienti”, non una politica fatta nei salotti bensì tra la gente, per vivere e capire i problemi veri quali sono.Da nord, dove Debora è partita, a sud, dove abbiamo imparato ad apprezzarla, i suoi sostenitori sono tanti. Siamo tanti, contiamoci, diamo il massimo impegno nei nostri quartieri, nelle nostre città, meritiamoci la fiducia della gente. E chiediamo a lei di esser presente, tra noi, nella nostra squadra, per darci carica e responsabilità, invitiamo i nostri amici a conoscere Debora, le nostre idee, chi siamo.Svegliamoci e svegliamo tutti: facciamo respirare a tutti la nuova aria di Primavera Democratica.
Alfonso De Stefano
Abbiamo imparato a conoscere Debora Serracchiani da quel discorso di Roma del 21 marzo, ne abbiamo apprezzato la sua semplicità, la sua chiarezza, le sua ferma e pacata decisione a puntare il dito contro la dirigenza di quel Partito Democratico che dovrebbe fare opposizione e dovrebbe esser la massima espressione del popolo italiano che sta a sinistra, che crede in una propria storia, che convintamente radica le sue idee e i suoi ideali in un passato trascorso a perseguire libertà, democrazia, bene comune, uguaglianza. Purtroppo, tutte belle parole proferite da chi, nella realtà politica che viviamo, adotta solamente nei propri discorsi, ma mai mette in pratica.Da quel 21 marzo Debora Serracchiani è diventata colei che sa esprimere lo scontento generale del popolo di sinistra, che con le sue parole sa esprimere tutto quello che tutti pensano. Abbiamo imparato a conoscerla in campagna elettorale per il parlamento europeo, abbiamo provato soddisfazione e contentezza quando ha ottenuto il grande successo di cui tutti siamo a conoscenza. Lo abbiamo fatto anche grazie a Facebook, ai gruppi, alle foto pubblicate, al sito di Primavera Democratica. Anche da lontano. Tutti quelli che la conoscevano vi si iscrivevano, riconoscendole il pregio di esser una persona capace, in gamba, una che meritava fiducia e sostegno.Debora è stata eletta, è un’europarlamentare, con modestia ha manifestato la sua intenzione di non candidarsi a segretario del PD e di appoggiare Dario Franceschini; ha saputo ricevere critiche in merito alle sue dichiarazioni e ha saputo reagire.Ha detto che non abbiamo bisogno di un messia ma dobbiamo sentire il bisogno di essere una squadra. Per esserlo dobbiamo conoscerci, cercare il confronto, dobbiamo avere la consapevolezza delle nostre potenzialità, delle nostre capacità da mettere al servizio della squadra e della società. Non dobbiamo limitarci a lamentarci se il governo fa i suoi sporchi giochi o se gli errori vengono sempre assecondati per “fraintendimenti”; prendiamo coscienza che la praticità dei fatti e delle proposte sono meglio di tanti attacchi e polemiche; dimostriamo a coloro che non hanno mai avuto o non hanno più fiducia nella sinistra di essere presenti, di esser consapevolmente membri di una squadra desiderosa di partecipare, di vivere la politica e di “usarla” in maniera diversa da coloro che ora sono al governo, non solo centrale, ma anche regionale e locale. Facciamo capire che siamo noi i primi critici di coloro che, seppure del nostro stesso partito, con arroganza e incompetenza, hanno rovinato la Campania e tutte le altre realtà istituzionali che governano. Facciamo capire a tutti che non vogliamo la politica fatta di “clienti”, non una politica fatta nei salotti bensì tra la gente, per vivere e capire i problemi veri quali sono.Da nord, dove Debora è partita, a sud, dove abbiamo imparato ad apprezzarla, i suoi sostenitori sono tanti. Siamo tanti, contiamoci, diamo il massimo impegno nei nostri quartieri, nelle nostre città, meritiamoci la fiducia della gente. E chiediamo a lei di esser presente, tra noi, nella nostra squadra, per darci carica e responsabilità, invitiamo i nostri amici a conoscere Debora, le nostre idee, chi siamo.Svegliamoci e svegliamo tutti: facciamo respirare a tutti la nuova aria di Primavera Democratica.
Alfonso De Stefano
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